L’ora legale è stata istituita nel ‘700 con lo scopo di farci risparmiare sulla bolletta energetica. Ci si sveglia un’ora prima ma si accende più tardi alla sera la luce artificiale. Un (probabile) beneficio per il portafogli ma che forse ci costa un po’ in termini di effetti collaterali per la salute? Purtroppo si! Il nostro corpo ha bisogno di ritmo. Il nostro orologio biologico sincronizza le sue lancette con la luce e il buio. E, di conseguenza, regola tutte le funzioni fisiologiche e ormonali del nostro corpo. Uno dei ritmi più importanti è quello che vede l’alternarsi delle ore di sonno alle ore di veglia. Se ci addormentiamo alla stessa ora ma ci risvegliamo un’ora prima dal giorno in cui scatta l’ora legale in poi, da un lato ci siamo persi un’ora di sonno dall’altro il nostro orologio dovrà adattarsi ad un nuovo ritmo che durerà a lungo.
Vi siete mai chiesti perché abbiamo un orologio biologico?
Perché anche il nostro corpo ha bisogno di arrivare puntuale agli appuntamenti. Se sa che ad una determinata ora ci si sveglia, che di li a poco ci sarà l’appuntamento con la colazione, che seguirà un momento di attività mentale e così via … prepara l’intero assetto ormonale per quel momento e si adatta per mantenere stabilità, quella che viene detta omeostasi (equilibrio). Se, tutto d’un tratto, si assiste ad un cambio drastico con un ritardo o un anticipo di anche una sola ora capite bene che qualcosa inizia a funzionare non bene. L’orologio biologico dovrà riadattarsi alla nuova routine e non solo del risveglio ma di tutto ciò che la routine quotidiana porta con sé.
Anche se si tratta di una sola ora, il nostro orologio interno ne risente tantissimo.
C’è chi più sensibile ne risente anche manifestando dei sintomi. Se in questi giorni vi sentite improvvisamente stanchi, i vostri figli sembrano particolarmente irritabili, i nonni di famiglia sono più vulnerabili e registrano dei picchi della pressione arteriosa, o vi sentite poco brillanti a lavoro/scuola … è assolutamente normale! Per fortuna il nostro orologio ben presto si adatta al cambiamento. Ma alcune fasce della popolazione come i bambini, gli anziani e i pazienti affetti da patologie neurologiche e cardiovascolari sono quelli che si portano dietro per qualche giorno in più le conseguenze. Si registra addirittura in questi giorni un aumento di infarti cardiaci.
Come contrastare gli effetti collaterali del cambio dell’ora?
Il parlamento europeo ha votato per l’abolizione di questo cambiamento a partire dal 2021. E ancora è da chiarire come e dove si adatterà realmente questa legge. Nel frattempo noi impariamo a contrastare gli effetti collaterali di quanto ci viene imposto. Il nostro orologio biologico ha bisogno di routine e di ritmo. Se non possiamo contare per qualche giorno sul ritmo sonno/veglia, avvaliamoci di altri “sincronizzatori”. Il ritmo dato dall’alternarsi di alimentazione e digiuno, così come quello dato dall’alternarsi di attività fisica e riposo, per esempio. In questo periodo cercate di mantenere una certa costanza nella distribuzione dei pasti, nelle ore dedicate all’impegno fisico.
La colazione, come la luce, marca il ritmo!
Garantiamoci una colazione abbondante. La colazione è un potente “sincronizzatore” del ritmo biologico. Alla stregua di ciò che farebbe la luce, da il buongiorno all’intero apparato metabolico. E per contrastare la stanchezza e far armonizzare le lancette del nostro orologio biologico fate carico di magnesio, una sostanza così piccola e così fondamentale per queste funzioni. Allora via libera ad alimenti ricchi in magnesio, come mandorle, ribes rosso, cereali integrali. E se il lato positivo di questo cambiamento dell’ora è la maggiore esposizione alla luce naturale beh sfruttiamola. Trascorriamo più tempo fuori, all’aria aperta e lasciamo che i nostri ritmi si sintonizzino sulle onde dei raggi solari.
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